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Ecco alcuni consigli e accorgimenti pratici non solo su come bere, ma come bere bene.

Sapienza, intelligenza, cultura e tradizione si fondono miracolosamente nel vino, un capolavoro congiunto della natura e dell’uomo. Tantissime cose affascinanti ci sarebbero da dire. Ci limitiamo a fornirvi qui alcuni spunti e curiosità per degustare al meglio e con consapevolezza i nostri vini.

Innanzitutto, il gusto del vino è oggettivo o soggettivo?

Tutt’e due. È OGGETTIVO perché i caratteri organolettici “sono quelli che sono”: un vino è dolce, è secco, è acido, astringente, marcatamente alcolico, ha gusto di legno, ha profumo fruttato. Su queste qualità non si può discutere. È invece SOGGETTIVO invece perché può variare, in ciascun degustatore, la soglia a partire dalla quale egli percepisce queste stesse caratteristiche. Infatti influiscono pure sempre fattori individuali: la memoria olfattiva e gustativa, l’importanza che il singolo degustatore attribuisce a certe qualità e certi difetti, il momento in cui degusta e così via.

Come influisce la temperatura sul vino?

La temperatura del vino incide in modo decisivo sulle sensazioni olfattive e gustative, per cui non è giudicabile un vino troppo freddo o troppo caldo. I profumi si percepiscono infatti meglio a 18° C; a 10° C la sensibilità diminuisce, mentre a 4° C rende le papille gustative quasi insensibili. La temperatura elevata amplifica le sensazioni dolci, gli aromi e la componente alcolica. La bassa temperatura invece amplifica il gusto amaro e salato e la sensazione di astringenza dovuta ai tannini sono accentuati. Per questo i vini rossi tannici (es. Grignolino) non vogliono le basse temperature. Sul gusto acido invece la bassa temperatura rende un vino acido più gradevole; per questo i vini bianchi, che hanno spesso un’alta componente acida, si assaggiano e si bevono freschi.

A che temperatura si serve un vino?

Dipende dal tipo di vino:

Gli “archetti”

I cosiddetti “archetti” sono curvature a intervalli più o meno stretti che si osservano sulle pareti del bicchiere dopo aver fatto ruotare il vino: una pellicola trasparente e liquida vi si è depositata e cola lentamente verso il basso in forma di lacrime. Questo fenomeno può dirci qualcosa di molto interessante sul grado alcolico del vino: infatti sulle pareti del bicchiere avviene l’evaporazione della sostanza più volatile, l’alcol appunto, con un aumento della densità del liquido rimanente che vince la tensione superficiale ricadendo verso il basso. Più fitti sono gli archetti e rapida è la loro discesa, più intenso è il fenomeno evaporativo e maggiore è il grado alcolico.

Quali sono i profumi caratteristici dei vini?

Alcuni profumi sono caratteristici e specifici di certi vitigni. Tra i più noti e riconoscibili:

Quali sono i difetti dei vini?

Sono odori anomali ed estranei, quindi difettosi, che talora un vino può presentare. Ecco i più comuni:

La decantazione

La decantazione è un’operazione che consiste nel trasferire il vino dalla bottiglia a una caraffa o un decanter, trattenendo i depositi nella prima. La decantazione serve anche soprattutto per ossigenare i vini maturi: visto che il vino conservato da tempo in ambiente chiuso ha bisogno di risvegliare i suoi profumi più fini, la miglior cosa è farlo respirare nell’abbondante spazio offerto da una caraffa. Attenzione però: ci sono controindicazioni. Innanzitutto non tutti i vini meritano (o tollerano) queste premure. I vini troppo vecchi ad esempio, quelli che superano i 20 anni, mal sopportano un’ossigenazione così rapida e in seguito ad essa cambiano i loro caratteri. Invece, per quanto riguarda alcuni vini giovani, bianchi o rossi, che attraversano un periodo “adolescenziale”, durante il quale i profumi si esprimono ancora a fatica, migliorano dopo una decantazione. È assolutamente inutile invece, aprire la bottiglia alcune ore prima di servirla poiché lo spazio a disposizione dell’ossigeno, ridotto al solo collo, è troppo piccolo.

Come decantare

Per avere un risultato migliore assicuratevi, prima di iniziare, che la bottiglia sia in posizione verticale da qualche ora, per far sedimentare i fondi. Dopo aver aperto la bottiglia, versate un goccio di vino nella caraffa per avvinarla, poi trasferitelo nel bicchiere per esaminare la correttezza olfattiva e gustativa. A questo punto iniziate a versare, controllando lo scorrere del vino e fermandovi appena i depositi si affacciano alla base del collo. Alla decantazione si prestano bene i nostri vini Barbera d’Asti DOCG Ca’ de Franchi , Barbera d’Asti Superiore DOCG Profondo Rosso e Fuoco di Bacco.  Per il tempo di decantazione i gusti possono essere soggettivi, noi suggeriamo di lasciare il vino in decanter un paio di ore prima di berlo.